
Interessanti iniziative per il 2023, con Brescia Bergamo citta della cultura. Dal GdB.
12 Novembre 2022
La sfida di saper integrare senza differenziare
4 Gennaio 2023Di Ivan Confortini
Barbara sorride e ti parla guardandoti negli occhi, ma condivide solo una parte dei suoi
pensieri che sono già oltre quello che ti sta dicendo. E’ una visionaria. di quelle che prima o
poi realizzano quello che hanno in mente.
Appassionata di triathlon e ottima triatleta non si è
limitata ad aderire ad una qualsiasi squadra ma ne ha creata una, i Lykos, tra le cui fila si
annoverano atleti di spessore che svettano nelle classifiche delle principali manifestazioni.
Per una serie di circostanze a amicizie si avvicina gradualmente al mondo dei disabili ed in
particolare con l’associazione Nonsol”osport ASD” che promuove l’attività sportiva di
persone con disabilità mentali. Detta realtà è affiliata a Special Olympics, associazione di
caratura internazionale che organizza vere e proprie olimpiadi per persone affette, anche nel
suo caso, da disabilità cognitive e relazionali. Questa specifica categoria trova enormi
difficoltà accedere alle competizioni paralimpiche ma allo stesso tempo l’attività sportiva le
dona benefici impagabili, quali, tra le altre cose, una sensibile diminuzione dell’assunzione di
farmaci: si parla di percentuali vicine al 40%
L’atteggiamento intraprendente e propositivo di Barbara non sfugge a Nonsolosport che la
contatta per una proposta tanto prestigiosa quanto difficile . Lei si fa trovare pronta ed ora
Special Olympic vantare Barbara Bertelli come loro referente paratriathlon sul territorio
italiano.
Nel nuovo incarico si deve orientare, così chiede aiuto e consulenza alla Fitri (Federazione
Italiana Triathlon). Ha già in mente un evento ma Barbara pensa in grande e per realizzarlo
come si deve ha bisogno di una formula magica. La Fitri a sua volta la presenta al giro della
nazionale paralimpica. Lì conosce uno dei tecnici, Gianluca Cacciamano, responsabile dello
sviluppo paratriathlon, e altro visionario. E’ proprio lui che, su un piatto d’argento, le offre il
tassello che le manca.
Si tratta di un’idea rivoluzionaria che rappresenta, a mio modo di vedere, forse il più alto
esempio di integrazione tra disabili e normodotati nello sport e la cui metafora si allarga alla
quotidianità:
il triathlon mixed relay.
Per i meno informati riporto la definizione di triathlon di wikipedia:
“Il triathlon è uno sport multidisciplinare individuale, che prevede anche competizioni a
squadre (staffetta).Il triathlon si articola su tre discipline che si svolgono in successione e
senza soluzione di continuità; esse sono comuni a tutti gli atleti ed hanno un ordine fisso:
nuoto, ciclismo e corsa.”
Il mixed relay è un triathlon a staffetta, suddiviso in squadre in cui tutti i partecipanti svolgono
tutte e tre le discipline, e fin qui niente di nuovo, forse. Ciò che lo caratterizza maggiormente
però è il fatto che le squadre siano costituite sia da atleti normodotati che da atleti disabili,
sia fisici che mentali.
Applauso.
Barbara rimane letteralmente folgorata dall’idea di Gianluca ed ora ha tutti gli elementi che le
servono per attuare il suo progetto; Affiancata fedelmente dal suo vice nei Lykos Cristian
Zanotti, che si rivelerà un ottimo direttore di gara,chiama all’ordine anche tutti gli altri
componenti della squadra che si prestano come volontari sul percorso e assistenti ai ragazzi
(tecnicamente handler) e organizza, coordinando tutte le varie realtà coinvolte, (dal comune
di Marone per i permessi a spartacus events per i cronometraggi fino al jolly caffè per la
logistica) una gara, il cui ricavato andrà devoluto in beneficenza e la cui formula è proprio basata sul mixed relay.
Così il 2 ottobre 2022 il “Lykos for Mov mixed relay” ha fatto il suo esordio in un bel sabato di
sole in cui il lago d’Iseo era blu come le maglie della nazionale di alcuni dei partecipanti ed è
stata la prima volta assoluta a livello mondiale.
Atleti provenienti da tutta Italia, dopo aver percorso il tratto della frazione a nuoto nelle
acque del lago, si sono misurati nelle frazioni di bici e corsa sul tratto della ciclabile Vello-
Toline dedicata interamente alla manifestazione per tutta la sua durata.
Ora una riflessione è d’obbligo:
personalmente ho assistito all’evento. La sensazione è stata quella di una gara vera,
emozionante e molto combattuta fino agli ultimi metri. Ma quello che più mi ha stupito è che
tutti sembravano divertirsi un sacco, che per un pomeriggio si fosse sacrificata l’ansia di una
prestazione a tutti i costi per quello di cui tutti ci siamo dimenticati; il divertimento.
Lo sport deve essere divertimento, per chi lo guarda e per chi lo pratica, un gioco, ed è
proprio nel gioco che, come fanno i bambini, possiamo reimparare ad annullare le
differenze, i pregiudizi, abbattere steccati, barriere mentali e quant’altro.
La chimica di integrazione del mixed relay ha dato forma ad un evento dagli effetti forse
imprevedibili, e probabilmente anche oltre le previsioni di chi lo ha pensato, ma si sa, la
forza dei visionari è proprio questa.