Di Ivan Confortini
Il club è vivo. Viva il club,
Non è una frase banale, uno slogan sull’onda emotiva del rivedersi in villa Araldi dopo una
lunga estate calda. E’ quello che ho pensato mentre, seduto sul muretto che delimita la
passerella, osservavo l’allegra e rumorosa compagnia indaffarata a consumare il pranzo,
sotto un cielo azzurro di ottobre e a ridosso di uno dei tratti più caratteristici del lago di
Garda. Guardavo i volti soddisfatti di gente nuova e quelli sorridenti di chi il club lo vive da
anni. Percepivo un’energia vitale che mi sono portato a casa e che tuttora mi tiene
compagnia.
Ebbene si, il club è vivo e vive anche grazie a chi non c’è più ed ha donato molto per questa
realtà. Vive malgrado il periodo difficile che forse ci siamo lasciati alle spalle. Vive e si
ricarica come le tempeste tropicali che diventano uragani a sud della Florida, come una palla
di neve che rotola a valle e diventa valanga.
Non mi sarei mai stancato di osservarli da quel muretto, poi Luisa mi ha chiamato e al capo
non si può dire di no.
Prossimo incontro il 5 novembre. State connessi.